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Siamo tutti “INFORMATICI”….

...informatico pronto a tutto....

Oggi, durante la mia solita “Rassegna Stampa” mattutina mi sono imbattuto nel numero di COMPUTER WORLD edizione americana del mese di gennaio.
La copertina è un emblema della situazione IT all’interno delle aziende non IT…. nel mondo, ma secondo me soprattutto qua da noi (ITALIA) e soprattutto nelle piccole e medie imprese…..

SITUAZIONE
Ma cosa accade “normalmente” nelle nostre belle aziendine?!? I casi normalmente sono 2:

1) Non esiste un ufficio interno IT, quindi l’addetto diventa il “PRATICONE” della situazione che finché si tratta di dare dei semplici consigli (es. “Come si fa un cerca. vert su EXCEL”…) può anche andare bene ma, nel momento in cui i problemi sono ben più grossi (es. “Bisogna configurare il firewall aziendale”… che sicuramente non è il ZONE ALLARM della situazione) inizia ad essere insufficiente e pericoloso (quante aziende ho visto senza password della rete WIFI o senza nessun controllo del traffico WAN…) sia per lui (es. “LA COLPA E’ TUA CHE ABBIAMO PERSO TUTTI QUESTI DATI”) sia per l’azienda (“C***O abbiamo perso i dati”) sia per i professionisti del settore che vedono così svalutato il proprio lavoro.

2) Esiste l’IT interno, ma esattamente chi l’ha assunto non sa a cosa serve e soprattutto, non sapeva a cosa serviva in fase di selezione del personale. Così nascono quei casi in cui degli ottimi “INFORMATICI” sono reclusi in operazioni di BackOffice (Inserire dati sul gestionale di turno, formattare fogli Excel….e via così) o che a dei SISTEMISTI tocchi divenire sviluppatori o a loro volta che degli SVILUPPATORI diventino SISTEMISTI facendo nascere così degli IBRIDI: SISTEMORI o se volete SVILUPPISTI (Ndr: Sappiamo tutti che esistono tanti settori per gli informatici, ma al tempo stesso è abbastanza semplice suddividerli tutti in due MACROAREE GENERICHE: SISTEMISTI o SVILUPPATORI).

Sono d’accordo nella concezione della “CULTURA GENERALE INFORMATICA” ma sono altrettanto sicuro che una settorializzazione delle capacità possa solo donare dei servizi migliori e soprattutto più rapidi. Vi immaginate se un chirugo al tempo stesso debba fare da infermiere, portantino e autista di Ambulanza? In fin dei conti sono tutti ruoli in ambito sanitario… e probabilmente potrebbe pure riuscire a farli a scapito della velocità del servizio reso e della sua sanità mentale. Dunque, come non funziona, o meglio, come non dovrebbe funzionare in vari ambiti la generalizzazione non riesco a capire perché in ambito informatico tutti, e ridico tutti, debbano sapere PROGRAMMARE, ASSEMBLARE UN PC, CONFIGURARE UN SERVER, GESTIRE I SERVIZI DI RETE, etc.etc. semplicemente per il fatto di essere INFORMATICO?

GIUSTIFICAZIONI
Perchè accade ciò?!? Molti la buttano sulla banale “CRISI” che obbliga ad avere il minor quantitativo di personale possibile che riesca a coprire il maggior numero di ruoli possibili (logicamente pagato con l’incarico meno remunerativo) altri su “L’IGNORANZA INFORMATICA” che ancora affligge le nostre aziende governate ancora da pseudo AMMINISTRATORI d’annata che non hanno intenzione di aggiornarsi (nell’aggiornarsi non intendo comprarsi l’ultimo modello di tablet per far vedere quanto si è fighi) ne di omologarsi alle richieste di un mercato che, se visto e gestito correttamente, potrebbe essere ancora in sviluppo se non l’unico in continuo sviluppo…

SOLUZIONI.
Come diceva Guzzanti …”La risposta è dentro di te….. ma è sbagliata”…. purtroppo, a mio parere, non è che ci siano tante soluzioni al momento poichè è questa la richiesta del mercato…. al tempo stesso mi sorge un dubbio…e se, seguendo la teoria di DARWIN sull’evoluzione della specie, questo non fosse altro che un piccolo tassello dell’evoluzione del professionista informatico settorializzato all’informatico “TUTTOLOGO”?!? ….Chissà!!

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